Ho seguito con molto interesse il percorso preso da una mia amica che fa scuola famigliare anche lei con suo figlio di prima media. Ha trovato modo di convincere il dirigente con molta tranquillita' che gli esami annuali d'idoneita' (che noi che facciamo scuola famigliare dobbiamo "richiedere obbligatoriamente" ogni anno) non erano obbligatori meno che si rientra alla scuola pubblica, oppure quando il bambino e' pronto per fare l'esame di terza media.
Il suo risultato straordinario (per me! che sono 5 anni che vado avanti con una tensione crescente pensando all'esame quando so di fare le cose molto diversamente dalla pdvista della scuola e non ce mai una mediazione per venire incontro) ha risvegliato un mio dubbio fortissimo che ho avuto da quando nell'anno scolastico 2007/08 una nuova circolare ha cambiato cos' drasticamente l'atteggiamento verso chi fa la scuola famigliare.
Mi domandavo come mai nel circolare ministeriale nota 7 febbraio, 2006, che si può trovare qui: c'e scritto chiaramente, citando anche il decreto legislativo del 15 aprile, 2005, n.76, che chi fa scuola famigliare non ha obbligo (ma il DIRITTO si'!) di fare un esame d'idoneita' finche non lo si desidera, o finche lo studente non si rientra nella scuola pubblica ma poi il circolare ministeriale del 14 marzo 2008, n.32 (scroll down! questo è quello che uscì quando la Shanta stava per finire suo primo anno di apprendimento senza scuola) dichiara l'opposto, cioe' che abbiamo l'obbligo di fare un esame annuale d'ideonita'.
Cito dal cm di 2006:
"Ciò premesso, si chiarisce ulteriormente che l'istruzione possa essere impartita, in piena legittimità e quindi in regime di non sanzionabilità, oltre che nelle scuole statali e paritarie anche attraverso i genitori o chi ne fa le veci o con la frequenza di scuole private non paritarie. Ovviamente da ciò non discende che le scuole interessate rilascino titoli di studio aventi valore legale che sono di esclusiva competenza delle scuole statali e paritarie. E' del tutto evidente che la certificazione del percorso scolastico, secondo le scansioni previste dall'ordinamento, non può che essere rimessa ad un accertamento da operare mediante esami di idoneità gestiti esclusivamente da scuole statali o paritarie. Da questo punto di vista appare, altresì, evidente che la formalizzazione della carriera scolastica degli studenti interessati soggiace al superamento dell'esame di idoneità stesso.
A maggior ragione l'esame di idoneità si rende obbligatorio nell'ipotesi in cui l'alunno voglia rientrare nell'ordinario circuito formativo, cessando dalla scuola familiare o dalla frequenza della scuola privata non paritaria. "
e cito dal c.m. del 2008 dove c'e' scritto:
"Gli alunni provenienti da istruzione familiare, qualora non si iscrivano ad alcuna scuola statale o
paritaria, sono obbligati, ai sensi dell'art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, a sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità per la classe successiva a quella corrispondente all'anno di
corso per la quale sono stati istruiti, nei limiti di età prescritti dal precedente comma. Per contro, gli
alunni che frequentano scuola non statale e non paritaria hanno l'obbligo di sottoporsi ad esame di
idoneità solamente nel caso in cui intendano iscriversi a scuole statali o paritarie, nonché al termine della scuola primaria per il passaggio alla scuola secondaria di I grado."
Quello che non capisco e' questo: citano sia l'uno che l'altro il decreto legislativo 15 aprile 2005, n.76 ( in allegato -3), preso dall'internet, che dice in sostanza che abbiamo il diritto di scegliere la scuola famigliare per tutti gli anni dell'obbligatorita' scolastica e che dice nel articolo 1.4:
" I genitori, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio del diritto-dovere, devono dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli."
Quindi, cos'e' cambiato? Nulla, a quanto mi risulta.
La legge e' sempre quello attuale del 2004.
NON parla di esami di ideonita'.
La mia domanda era e tuttora e':
Allora perche gli indicazioni delle circolari ministeriali sono cambiati? Immagino e' perche hanno desiderato controllare meglio chi fa scuola famigliare, giustamente, perche ci sono bambini che possono pagare le conseguenze di un controllo troppo facile. Ma un esame d'idoneita' *per rientrare nella scuola pubblica* non e' ne legale richiederlo ne formativo per il bambino, educativamente parlando, se il bambino e i suoi genitori intendono di proseguire con la scuola famigliare, seguendo un loro programma personalizzato.
Come m ai in questi circolari non citono mai, dico MAI,
ne una legge, ne un articolo della costituzione che dice nero su bianco l'obbligatoriata' di fare un esame annuale d'ideonita' per chi fa scuola famigliare, specialmente quando questa scelta e' considerato uguale sotto tutte gli aspetti alle scuole privati non paritarie? Infatti, se uno si prende la sbriga di leggere con attenzione la Costituzione Italiana, (cosa che sono fiera di finalmente aver fatto!)
nei articoli 30, 33, 34 e 111, 112, 113, 114
siamo sempre menzionati insieme, come "concetto unico" si potrebbe dire.
Quel che ho capito e' che e' il nostro diritto chiedere in qualunque anno un'esame d'ideonita' (rispettando l'eta' anagrafico del bambino/anno scolastico) ma non e' MAI obbligatorio, a quanto mi risulta.
Se la scuola ci manda una lettera ad aprile per stabilire la data dell'esame, nemmeno li citano una legge, per sostenere la loro richiesta. Anzi, a me hanno chiesto per lettera di fare richiesta per poter fare l'esame d'ideonita' del x anno...non hanno detto che e' obbligatorio. Ma quando ho protestato, mi hanno fatto vedere la circolare ministeriale, come fosse una legge.
Allora non sapevo che un circolare ministeriale non e' un legge applicabile a me.
Come tanti, ho sentito dire ultimamente che un circolare ministeriali non e' legge; ma per il dirigente questi c.m. sono Legge, e ne e' proprio convinta che lo e' anche per noi! Molti trovano che e' difficile argomentare con un dirigente convintissimo dell'obbligo di fare un esame annuale.
Almeno, io ho trovato questo difficolta' in questi anni.
Spinta dalla brezza di speranza che mi ha portato l'esperienza recente della mia amica, ho trovato qui: una spiegazione della gerarchia della legislazione nazionale che pone i circolari, l'interpretazioni e le ordinanze come "norme di terzo livello"...ma non mi bastava perche ci vorrebbe un legale per stabilire ad un dirigente "difficile" che quello che c'e' scritto nel circolare non e' vincolante per chi non lavora per il ministero.
Quindi quando Luciana, una mia amica e mamma homeschooler, mi ha condiviso una sentenza della Corte di Cassazione da qui:ero felicissima! perche ecco qualcosa che poteva sostenere qualcuno in difficolta' a farsi ascoltare dal dirigente scolastico.
Questo documento ci dice che e' proprio cosi', che un circolare ministeriale e' vincolante solo per chi lavora per il ministero (cito dall'ultimo paragrafo sotto "Motivazioni"):
"Alla luce delle considerazioni svolte può, pertanto, affermarsi il seguente principio di diritto: «La circolare con la quale l'Agenzia delle Entrate interpreti una norma tributaria, anche qualora contenga una direttiva agli uffici gerarchicamente subordinati perché vi si uniformino, esprime esclusivamente un parere dell'amministrazione non vincolante per il contribuente, e non è, quindi, impugnabile né innanzi al giudice amministrativo, non essendo un atto generale di imposizione, né innanzi al giudice tributario, non essendo atto di esercizio di potestà impositiva». Va, pertanto, dichiarato il difetto assoluto di giurisdizione con la conseguente cassazione senza rinvio della sentenza impugnata. La particolarità e complessità della fattispecie giustifica la compensazione delle spese dell'intero giudizio."
Quello che mi e' sempre risultato strano era le costante rassicurazioni dalla parte della scuola del nostro diritto di educare i nostri figli nel modo che piu ci si addice, ("signora, ma altrimenti perche le faremo dare i vostri programmi personalizzati se non per creare un esame basato su di essi?) ma che poi nella sostanza gli esami erano sempre basato su quello che fanno in quella scuola li'. Poi me l'ha spiegato sempre la mia amica quando mi ha detto che il insegnante delegato alle comunicazioni con loro ha amesso che fare un esame di 4 gg con 6 docenti presenti (per la prima media!!) era veramente costoso per loro che si ritrovano gia' senza risorsi. Adesso (si, lo so, sono un po lentina) ho capito!!! e' piu facile (costa meno) farlo usando verifiche che i professori e maestri hanno fatto durante l'anno anziche fare uno basato sul programma personalizzato.
Conoscere i nostri diritti e essere forti e sereni e' importantissimo. Anche per chi sceglie di fare l'esame annuale per motivi formative, questo e' veramente liberatorio perche stabilendo con il dirigente che non e' obbligatorio l'esame, si e' veramente liberi di farlo come i genitori desideranno farlo, partecipando anche alla sua creazione (anche cosi togliendo lavoro non desiderato ai professori, maestri e dirigenti).
E' importantissimo sapere che ABBIAMO IL DIRITTO di sostenere un esame annuale d'ideonita', non il DOVERE, ne il OBBLIGO.
Cito Laura Nocera (con il suo permesso, grazie!! :) ) dopo la sua esperienza "questa poi è una mia riflessione che mi sono fatta prima di andare al colloquio: in fondo se pensi bene, questo esame a fine anno scolastico, se uno vuole rientrare nella loro scuola è giusto farlo per bene come vogliono loro.. i bambini poi si dovranno reinserire in quella scuola lì con quel metodo lì.... se facciamo fare un'altro percorso ai nostri bambini è bene che lo valutiamo noi e che non ci aspettiamo che lo valutino loro, questo denuncia una nostra insicurezza che li preoccupa e li fa entrare in una eccitazione che gli impone di obbligarci a rientrare nella loro scuola... invece noi ce li valutiamo da noi... li ringraziamo se ci passano i programmi delle classi, ma lo facciamo con il nostro modo che piace a nostro figlio. rassicurandoli che ci occupiamo anche della socializzazione incontrando altri bambini e altre famiglie che stanno muovendosi nello stesso modo.... rassicurandoli che poi tanto dovranno fare l'esame di terza come privatisti per cui comunque avranno il modo di valutare i loro apprendimenti e le loro competenze, ma se ci arrivano con calma e facendo anche le cose senza quella situazione che a loro crea stress... e noi possiamo farlo...visto che ce lo permette la legge e abbiamo i titoli di studio, il tempo e la voglia soprattutto... come dire è responsabilità nostra non preoccupatevi, e loro non pensare che non lo sentano questo... si rilassano che non li carichi di responsabilità..."
E' proprio cosi', ci vuole la serenita' e la sicurezza che stiamo agendo nella legge, non contro di essa. Che siamo nei nostri diritti sia quando diciamo che non desideriamo un esame d'ideonita', sia quando chiediamo di partecipare a creare la verifica fine anno. Ogni maestra, ogni professore sa cosa ha insegnato e partecipa alla preparazione di un'esame. Penso che anche noi dovremo avereil diritto di questo trattamente se nostri figli continuino il loro percorso educativo tramite la scuola famigliare. Abbiamo anche il diritto, come ogni scuola privata non paritaria di Non essere obbligati a fare un esame annuale, ma solo quando lo si desidera o quando si rientra nel percorso della scuola pubblica.
Pero' tanti chiedono come fare con un dirigente "difficile:" non tutti i dirigenti in italia sono cosi' aperti al dialogo come quello di Laura. Anch'io quest'anno ho la fortuna di avere un dirigente aperta e abbiamo stabilito un ottimo rapporto, ma lui non ci sara' piu l'anno prossimo. Visto che i bambini per ora non intendono rientrare, vorrei anch'io non far sostenere l'esame ai miei figli.
Per il momento siamo lasciati con l'intento di capire meglio ognuno meglio la situazione. Per soddisfare soprattutto la mia curiosita', ma anche perche se ho tutte le prove legali per sostenermi mi sento piu tranquilla, serena e sicura di me, ho pensato di recarmi da un avvocato prima di vedere di nuovo il preside.
Visto che il consultorio famigliare (quello dove solitamente si va per fare i controlli per la gravidanza, per i paptest ecc ecc) ha spesso anche un legale alla disposizione per le famiglie, ho provato a telefonare li' per prima cosa. La segretaria del consultorio di Alba era molto gentile e mi ha aiutato a trovare il consultorio piu vicino (Bra) che aveva un legale.
Ho telefonato e lei mi ha detto che hanno un avvocato che lavora come tempo-dono. Mi ha chiesto per quale motivo avrei bisogno dell'avvocato, e che poi dopo aver informato l'avvocato dei motivi sara' lei a decidere se vorra'/potra' occuparsi o no del caso. Ho spiegato che noi avevamo scelto di non delegare il nostro obbligo all'educazione dei nostri figli allo stato com'e' il nostro diritto di fare, ma che si riscontra ogni anno delle problematiche a riguardo di cosa esattamente sia nostri obblighi e cosa no.
Quindi avrei bisogno di una chiarificazione di quali siano realmente i nostri obblighi secondo la legge italiana e quali no.
Poche ore dopo, la segretaria mi ha ritelefonato dicendo che la avvocatessa era interessata di aiutarci e abbiamo il nostro primo appuntamento per il 4 aprile.
Io penso che chiedere chiarimenti dal dirigente, in buona fede e con molta tranquillita' sarebbe il primo passo da fare...
E' importantissimo sapere che ABBIAMO IL DIRITTO di sostenere un esame annuale d'ideonita', non il DOVERE, ne il OBBLIGO.
Cito Laura Nocera (con il suo permesso, grazie!! :) ) dopo la sua esperienza "questa poi è una mia riflessione che mi sono fatta prima di andare al colloquio: in fondo se pensi bene, questo esame a fine anno scolastico, se uno vuole rientrare nella loro scuola è giusto farlo per bene come vogliono loro.. i bambini poi si dovranno reinserire in quella scuola lì con quel metodo lì.... se facciamo fare un'altro percorso ai nostri bambini è bene che lo valutiamo noi e che non ci aspettiamo che lo valutino loro, questo denuncia una nostra insicurezza che li preoccupa e li fa entrare in una eccitazione che gli impone di obbligarci a rientrare nella loro scuola... invece noi ce li valutiamo da noi... li ringraziamo se ci passano i programmi delle classi, ma lo facciamo con il nostro modo che piace a nostro figlio. rassicurandoli che ci occupiamo anche della socializzazione incontrando altri bambini e altre famiglie che stanno muovendosi nello stesso modo.... rassicurandoli che poi tanto dovranno fare l'esame di terza come privatisti per cui comunque avranno il modo di valutare i loro apprendimenti e le loro competenze, ma se ci arrivano con calma e facendo anche le cose senza quella situazione che a loro crea stress... e noi possiamo farlo...visto che ce lo permette la legge e abbiamo i titoli di studio, il tempo e la voglia soprattutto... come dire è responsabilità nostra non preoccupatevi, e loro non pensare che non lo sentano questo... si rilassano che non li carichi di responsabilità..."
E' proprio cosi', ci vuole la serenita' e la sicurezza che stiamo agendo nella legge, non contro di essa. Che siamo nei nostri diritti sia quando diciamo che non desideriamo un esame d'ideonita', sia quando chiediamo di partecipare a creare la verifica fine anno. Ogni maestra, ogni professore sa cosa ha insegnato e partecipa alla preparazione di un'esame. Penso che anche noi dovremo avereil diritto di questo trattamente se nostri figli continuino il loro percorso educativo tramite la scuola famigliare. Abbiamo anche il diritto, come ogni scuola privata non paritaria di Non essere obbligati a fare un esame annuale, ma solo quando lo si desidera o quando si rientra nel percorso della scuola pubblica.
Pero' tanti chiedono come fare con un dirigente "difficile:" non tutti i dirigenti in italia sono cosi' aperti al dialogo come quello di Laura. Anch'io quest'anno ho la fortuna di avere un dirigente aperta e abbiamo stabilito un ottimo rapporto, ma lui non ci sara' piu l'anno prossimo. Visto che i bambini per ora non intendono rientrare, vorrei anch'io non far sostenere l'esame ai miei figli.
Per il momento siamo lasciati con l'intento di capire meglio ognuno meglio la situazione. Per soddisfare soprattutto la mia curiosita', ma anche perche se ho tutte le prove legali per sostenermi mi sento piu tranquilla, serena e sicura di me, ho pensato di recarmi da un avvocato prima di vedere di nuovo il preside.
Visto che il consultorio famigliare (quello dove solitamente si va per fare i controlli per la gravidanza, per i paptest ecc ecc) ha spesso anche un legale alla disposizione per le famiglie, ho provato a telefonare li' per prima cosa. La segretaria del consultorio di Alba era molto gentile e mi ha aiutato a trovare il consultorio piu vicino (Bra) che aveva un legale.
Ho telefonato e lei mi ha detto che hanno un avvocato che lavora come tempo-dono. Mi ha chiesto per quale motivo avrei bisogno dell'avvocato, e che poi dopo aver informato l'avvocato dei motivi sara' lei a decidere se vorra'/potra' occuparsi o no del caso. Ho spiegato che noi avevamo scelto di non delegare il nostro obbligo all'educazione dei nostri figli allo stato com'e' il nostro diritto di fare, ma che si riscontra ogni anno delle problematiche a riguardo di cosa esattamente sia nostri obblighi e cosa no.
Quindi avrei bisogno di una chiarificazione di quali siano realmente i nostri obblighi secondo la legge italiana e quali no.
Poche ore dopo, la segretaria mi ha ritelefonato dicendo che la avvocatessa era interessata di aiutarci e abbiamo il nostro primo appuntamento per il 4 aprile.
Io penso che chiedere chiarimenti dal dirigente, in buona fede e con molta tranquillita' sarebbe il primo passo da fare...
Intanto, vediamo come va con la mia visita col legale :).
Melissa mamma di 7, faccendo la nonscuola famigliare con gli ultimi 3 :)
Melissa mamma di 7, faccendo la nonscuola famigliare con gli ultimi 3 :)
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