18 giugno 2011

A manifesto for Play

Mercoledì i miei bambini hanno partecipato al'esame d'ideonità.  E' la quarta volta per la mia shana, e la seconda per bupino...non è stato un'esperienza così positiva quest'anno, e nonostante sono "ovviamente molto intelligenti" pare che li sto penalizzando perche non do a loro i "pari opportunità di apprendimento"che un'educazione pubblica è strutturata a provvedere. Pare che, non avendoli forzato di memorizzare i parti del discorso li stia danneggiando i loro futuri lavorativi.
Bene, questo video è la mia risposta. Steve Keils parla di Bulgaria, ma la verità è che potrebbe essere qualunque luogo nel mondo...perche la filosofia pedagogica prevalente ovvunque alla fin fine disapprova la giocosità, vuole che il bambino cresca, che sia "uomo" responsabile e serio, che ubbedisce e non agisce spontaneamente.
Vi chiedo, a quale prezzo psicologoico però? quale prezzo paga i nostri bambini, la nostra società per averli soffocato la spontaneità dell'loro apprendimento fatto di gioco, di giocare giorno dopo giorno?
La traduzione dal inglese all'italiano delle sue parole segue dopo il mio intro.

Sulla stessa tema,vi invito alla lettura di una bella discussione
sul forum di Nontogliermiilsorriso.org legata a un'articolo del omonimo sito.

A chi mi seguiva, volevo solo dire che ho molti post arretrati
 per via di un grave incidente che abbiamo avuto l'inizio aprile con mio figlio piu piccolo, Bebe "sfasciacarrozza" ...lui ora sta bene, è quasi come prima. Appena riesco, avrò molto da condividere!
 baci a tutti.
xxxmelissa
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Wednesday, my children took their annual homeschooling exams. It's Shana's 4th exam and the second for Bupino...it wasn't a positive experience this year, e even though the are "ovviously very intelligent" it seems that I am penalizing them because I am not giving them the "equal learning opportunities" that a public education is structured to provide. It seems that because I am not forcing them to memorize the various parts of speech (grammar), I am ruining their occupational future.
Fine then, this video i my risponse.  Steve Keils speaks of Bulgaria, the the truth is he could be speaking of any place in the world...because the prevalent pedagogic filosophy everywhere in the end disapproves play and playfulness, desires the child grows up, the he becomes a "man", responsable and serious, that obeys and does not act spontaneously. 
Yet psycologically speaking, what price will our  children, our society pay for suffocating their  spontanious, playful learning, day after day?


I have many unpublished posts backed up and waiting for me due to a terrible accident that my smallest boy, Bebe "sfasciacarrozza" had in April...he is well now, almost like new.  
xxxmelissa
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Steve Keils:
Un Manifesto per il Gioco
da Youtube/ TED Talks

"Okay, son qui oggi per far partire una rivoluzione. Prima che alziate le armi, o irrompiate in un canto, o scegliate un colore preferito, vorrei definire cosa voglio intendere con la parola "rivoluzione": intendo un cambiamento drastico e di vasta portata nei nostri modi di pensare *e* agire.
'Perchè, Steve, Perchè c'è bisogno di una rivoluzione?'
Abbiamo bisogno di una rivoluzione perché le cose semplicemente non funzionano. Non funzionano. E questo mi rende proprio triste, perché sono stufo e stanco di vedere che le cose non funzionano. "

Steve poi va avanti a descrivere la Bulgaria e come va male...

"siamo infelici, abbiamo un'educazione pessima, e abbiamo le aziende peggiori d'Europa"

"sono fatti, non è finzione, non è una mia cospirazione contro la Bulgaria"
"abbiamo bisogno di un cambiamento drastico per trasformare il modo di pensare e agire...."

e poi spiega il perché:

"Quindi, come è successo tutto ciò?? Come?!
credo che siamo gli ultimi a causa del fatto che ci ostacoliamo da soli e ci tratteniamo unicamente perché non apprezziamo il gioco. ... non apprezziamo il giocare, infatti lo svalutiamo e per questo ci ostacoliamo da soli. "

"Lo svalutiamo in 3 aree:
sociale: 45 anni di comunismo dove si tiene lo stato e la società sopra l'individuo, schiacciando inavvertitamente la creatività, l'espressione individuale e l'innovazione. Ed invece cosa apprezziamo? "
" E' risaputo che come si applica, genera, ed usa la conoscenza è influenzato dal nostro contesto sociale ed istituzionale. E cosa ci ha insegnato? ci ha insegnato ad essere SERI. Essere Seri. E' così!! Non so quante volte nel parco sono stato sgridato perche ho lasciato i miei bambini giocare per terra. ... snip...Mi è stato detto da nonni e nonne che non dovremmo lasciare i nostri bambini giocare così tanto perche la Vita è Seria e bisogna prepararli per la serietà della Vita."

"Abbiamo un meme- serio (gene) della società che ci infetta da 45 anni che ha creato quello che chiamo "il fattore Nonno"...e spiega come le donne vogliono un bimbo, poi devono tornare al lavoro quindi lo danno al nonno ma il nonno ha una serissima infezione della durata di 45 anni del meme-serio. "quindi cosa succede? Lui passa quel virus al Bebè, che impiegherà molto molto molto tempo della foresta delle sequoia prima che quel "meme-serio" riesca ad uscire dal nostro sistema operativo."

"quindi questo ci porta all'educazione: dove abbiamo una sistema antiquato, che è cambiato pochissimo, che richiede l'apprendimento meccanico, memorizzazione e standardizzazione, e svaluta e mette in dubbio l'espressione individuale, l'esplorazione autonoma di sè, il domandare, il dubitare, la creatività, e il gioco."

"E' un crimine che il nostro sistema educativo sia così serio, che l'educazione sia seria, che stiamo creando lavoratori non pensanti, robotici, per mettere bulloni nei buchi. Ma mi dispiace, i problemi di oggi non sono i problemi della rivoluzione industriale. Abbiamo bisogno di adattabilità, l'abilità di imparare come si impara, di essere creativi, essere innovativi. Non abbiamo bisogno di lavoratori meccanizzati, no.
Ma poi il "meme-serio" entra nei luoghi di lavoro dove non si apprezza giocare, dove creiamo lavoratori robotici che trattiamo come asini, cose che ci possiamo permettere di buttare via. "

"Quali sono le qualità di un posto di lavoro bulgaro?
Autocratico: 'fai come ti dico perche io sono il capo, sono il capo e so meglio di te.'
Diffidente: 'Ovviamente sei un criminale quindi devo installare video camere.'
Regolamentativo (?lol?): 'Sei ovviamente un idiota quindi ti devo preparare a un sacco di processi da seguire, così non uscirai mai dalla scatola (step out of the box).'
Restrittivo, limitativo: 'non usare il tuo cellulare, non usare il tuo laptop, non usare internet,' -- in qualche modo quello è non professionale e inefficiente, e alla fine della giornata è insoddisfacente perché controllato, restretto, limitato, e non apprezzato.
E non stai divertendoti in nessun modo."

"Noi, socialmente, nell'educazione e nel lavoro non apprezziamo il Gioco. Ecco perché siamo gli ultimi. Non apprezziamo il gioco. Voi potete dire 'questo è ridicolo, Steve. Che idea ridicola, giocare non può essere la soluzione al problema... é solo giocare--che cosa stupida, che abbiamo questo "meme-serio" dentro di noi."

"Beh io devo dire NO. Vi proverò nella prossima parte del discorso che il gioco è il catalizzatore, la rivoluzione che possiamo usare per trasformare la Bulgaria in meglio."

"I nostri cervelli sono cablati, fatti, per giocare. L'evoluzione ha selezionato, attraverso milioni e bilioni di anni, il gioco negli animali e negli umani. E sapete una cosa? L'evoluzione fa un fantastico lavoro nel deselezionare caratteristiche che sono svantaggiose per noi, e selezionare caratteristiche che diano un vantaggio competitivo. La Natura non è stupida e ha selezionato 'la capacità di Giocare.'"

il video prosegue ed io tradurrò il resto con calma.
xxxmelissa






4 commenti:

  1. "Abbiamo bisogno di adattabilità, l'abilità di imparare come si impara, di essere creativi, essere innovativi. Non abbiamo bisogno di lavoratori meccanizzati, no. "

    Anche questo è un punto che si può applicare ormai benissimo a qualsiasi contesto e a quello italiano in particolar modo... in ogni settore del lavoro; si predica ormai da qualche decennio ma nessuno, nessuno riesce davvero a trovare un sistema per formare lavoratori 'intelligenti', che riescono a riciclarsi, adattarsi, rinnovarsi, trasformarsi insieme alle richieste dal mercato del lavoro... e tutti pensano che la chiave sia una severa e rigida formazione-lavoro, basata sulla... 'serietà professionale'...
    FRA

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  2. grazie fra! ma a mio avviso, è proprio nella scuola (per non partire dalla famiglia!) dove si comincia ad esporre il bambino al vergogna di pensare, fare, sbagliare diversamente dagli altri.
    uno scienziato NON può aver paura di sbagliare, non può permettersi di essere timido con le sue idee...se un bambino ha inventiva, creatività nello scrivere, non dobbiamo soffermarci sulla sua scrittura...proprio per non soffocare quella giocosità innato che ha per le parole.

    grazie per il tuo commento!
    xxxmelissa

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  3. Posso aggiungere qualcosa al tuo commento qui, Melissa? proprio sull'esempio dello scrivere:
    mio figlio piú grande che ha fatto 2 anni di scuola elementare ha odiato il dover scrivere. Dal terzo anno in poi per 4 anni ha, come sai, frequentato una scuoletta autogestita a stile montessoriano, dove ha potuto scegliere lui stesso l'attivitá: ebbene, per quasi un anno intero non ha scritto una parola se non il suo nome! E poi... é come rinato... ha iniziato a scrivere fumetti, poi storie... La sua calligrafia é cambiata completamente. Dopo la chiusura della scuoletta abbiamo proseguito con l'homeschooling, lui ha fatto pochissimo esercizio di scrittura di temi "come si fa a scuola", e quando ha fatto il suo primo esame di idonitá per accedere come privatista all'esame di terza media, beh sí, un po' ero ben preoccupata: perché lui aveva continuato a scrivere per se stesso, i suoi libri, le sue storie, ma aveva appunto pochissima esperienza di "come scrivere un tema in stile scuola". Che dire? gli é riuscito benissimo, anche all'esame di terza media hanno detto che il voto del tema in tedesco era 9, e anche quest'anno che ha iniziato a frequentare la scuola superiore, nello scrivere continua ad essere bravissimo.
    Insomma é proprio come hai scritto tu in queste due frasi: "Se un bambino ha creativitá nello scrivere, non dobbiamo soffermarci sulla sua scrittura, per non soffocare questo talento!!!"
    Adesso con figlio numero 2 sono molto piú tranquilla/rilassata su questa cosa, perché un conto é leggerlo e pensarlo ed essere convinta "in teoria", l'altra cosa invece é sperimentare di persona che le cose davvero sono cosí! :)
    ... e cosí é con tutte le altre cose... il nostro compito é quello di accompagnare, di "rendere possibile", non di "guidare"...
    un caro abbraccio
    S.

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  4. sai sybille che leggerti mi fa tanto felice: è il tema "esami" che mi turba però--come si può sentirsi rilassati a lasciare il bambino i suoi tempi se la scuola vuole farti vedere che questo non gli offre "pari opportunità" di apprendimento?

    Una situazione di pressione psicologica di questo genere rovina l'apprendimento naturale e libero del bambino, tramite il genitore che si fa in ansia di prestazaione. Io sono abituata a questo genere di cose (7 bambini fa un po di callo dell'opinione pubblico) ma pure io ho difficoltà! e appena si fa pressione, il bambino lo sente.

    sono molto frustrata, devo ammetterlo--come? un bambino è molto creativo, molto intelligente ma sto marchiandolo perche per ora, legge *volentieri e tanto* ma "malamente" scrive poco ma disegna anche poco. Io lo stimolo, e quando lo facciamo si diverte tanto. Mi sembra questo il importante...ma se l'esame è fatto in un modo che il bambino non riesce a svolgerlo in modo "splendente" perche non riflette in nessun modo il Programma che li ho fornito in modo dettagliato (e che mi hanno pure complimentato)? Cosa si fa? è un bene?

    io chiedo per quali ragioni si fa un'esame annuale. è per assicurare che il bambino è seguito, e accudito? o è per assicurare che sia uguale agli altri studenti nella scuola pubblica?
    Oppure, è a scopo formativo per offrire al bambino un modo per vedere cosa sa, una specie di saggio (come quelle musicali?)

    sono domandi molto importanti per me ora. Grazie sybille per il tuo intervento--è sempre un piacere leggerti!!! e mi hai fatto riflettere molto. scusa che mi sono messo così tanto a rispondere, siamo andati al mare per 4 gg poi mio figlio 17enne si è rotto il piede e oggi è stato operato...non si finisce mai qui :)!!!
    xxxxmelissa

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